Affermato come attore di primo piano sulla scena italiana e internazionale, fa leva su competenze approfondite e riconosciute per introdurre metodologie innovative di lavoro. Trasferisce approcci vincenti da esperienze internazionali. È innovativo nel rispetto della cultura giuridica del nostro paese.
Ecco come nasce LABLAW, che fonde l’esperienza che i soci hanno maturato in contesti internazionali con il labor di questo specifico settore, esprimendo un progetto proiettato anche oltre i professionisti che lo hanno realizzato.
Avv. Rotondi ci descriva la mission di LAB LAW
Solo una: essere i primi partner dei nostri clienti. L’avvocato “vecchio stile” – che ha visibilità solo su quel singolo contenzioso, quel singolo progetto, quella singola trattativa sindacale – non è più quello che chiede il mercato. Il cliente sceglie LabLaw perché sa e dà per scontato che riceverà la migliore assistenza professionale sotto il profilo tecnico, ma anche e soprattutto perché comprende che lavorare con LabLaw vuol dire avviare un’alleanza strategica che prescinde dal diritto del lavoro e delle relazioni industriali e che consente al cliente di essere guidato, supportato e consigliato nelle scelte di gestione e organizzazione del lavoro a 360°.
Su quali mercati operate
Sul mercato globale, italiano ed internazionale. Anche se ovviamente la nostra è una materia specialistica e di interesse nazionale.
Quindi il sostegno al sistema Impresa è totale? Anche in un periodo post Covid il Vs supporto al sistema impresa è importante quanto prima o più di prima?
È importante più di prima in quanto sono cambiate le domande e le esigenze. LabLaw grazie al supporto di professionisti altamente specializzati e proattivi è in grado di affiancare i propri clienti individuano soluzioni taylor made che tengano conto dei mutati scenari di organizzazione del lavoro e di tutela della salute dei lavoratori in un nuovo contesto normativo dell’emergenzia
Che casistiche incontrate maggiormente oggi per le vostre attività principali?
Gestione day-by-day del periodo che significa soprattutto ammortizzatori sociali e relazioni industriali, ma anche tanto altro (ferie, permessi, smart working, ecc.); senza contare le ipotesi di ristrutturazione allo studio in vista dello sblocco del divieto di licenziamento ma anche di riorganizzazione del lavoro derivanti dal ripensamento degli spazi dedicati ai luoghi di lavoro.
Come vede la missione del Consulente Giuristico Lavorativo oggi?
Servizi integrati. Il consulente non può più essere solo un bravo avvocato giuslavorista o un buon consulente del lavoro. Il consulente deve essere un partner strategico, in grado di cogliere le esigenze del cliente nell’organizzazione del lavoro e di poter offrire tutti i servizi a supporto della gestione delle risorse umane: dalle paghe alla privacy, dal diritto penale alla sicurezza sul lavoro, dagli appalti alle relazioni industriali, dal welfare fino alla consulenza sull’organizzazione aziendale vera e propria.
Che mercato vede nei prossimi anni? Riferimento Italia | Europa | Mondo
Le macchine sostituiranno il professionista in molti lavori, probabilmente anche nel settore legale. Ma non credo che il lavorista sia coinvolto in questo trend tecnologico: la vera sfida è essere un consulente strategico, perché il mercato non ha più bisogno di contenitori di diritto positivo.
Ci parla della complessità per l’impresa e per i dipendenti nel periodo post COVID19 ?
Mi piacerebbe parlare delle sfide positive, della digitalizzazione, di come il COVID possa essere la spinta verso la dimensione moderna del paradigma lavorativo.
In verità credo che oggi le aziende debbano ripartire quanto prima sfruttando le peculiarità e le esigenze di un mondo che è inevitabilmente cambiato ed implementando nuove modalità di organizzazione del lavoro che privilegino il lavorare per obiettivi e siano in grado di garantire la continuità del lavoro anche in caso di nuove emergenze sanitarie, insomma delle modalità che siano veramente “smart” non come quelle che abbiamo visto imposte negli ultimi mesi.
Che cosa pensa possa accadere da Settembre in avanti…?
Temo poco. Vedremo cosa ci dirà il “decreto luglio” che forse sarà un “decreto agosto”. Le aziende hanno la necessità di ristrutturare e bisogna dare loro il permesso di farlo. Non è con i divieti di licenziamento o con misure assistenzialistiche che si fa ripartire il Paese, ma con politiche che mettano davvero al centro il lavoro e aiutino gli imprenditori a far ripartire l’economia.
Che vantaggi avete nel far parte della Community di Consulting Valley?
La selezione attenta dei circuiti più accreditati è il modo migliore per consolidare la posizione sul mercato. Consulting Valley è una realtà che si sta dimostrando in grado di attrarre poli di eccellenza. Non potevamo non farne parte.
Quale valore potete portare a Consulting Valley?
Possiamo portare la nostra mission e la nostra professionalità. La bacchetta magica non esiste, esiste il lavoro, la serietà e la dedizione
Per concludere…che cosa prova quando i suoi Clienti ottengono grazie a Voi dei vantaggi nel loro business?
Capisco il motivo per cui continuo a fare questo lavoro e a ricercare soluzioni innovative per portare sempre più vantaggi.